domenica 14 maggio 2017

Der Spiegel intervista Schäuble

Il Ministro delle Finanze tedesco Schäuble dopo l'elezione di Macron è molto attivo con la stampa e rilascia un'importante intervista a Der Spiegel.  La sua posizione è sostanzialmente immutata: a parte una timida apertura verso un piano di investimenti europeo, ritiene che i paesi in crisi devono prima di tutto fare i soliti compiti a casa, poi, forse, si potrà parlare anche di solidarietà. Sul tema degli avanzi commerciali non arretra di un centimetro: non è colpa del governo se i prodotti tedeschi sono cosi' richiesti. Da Der Spiegel


Spiegel: Sig. Ministro, il nuovo presidente francese Emmanuel Macron la prossima settimana visiterà Berlino per presentare i suoi piani per il rilancio delle relazioni franco-tedesche. Il governo federale ha trovato un potente alleato in Europa oppure un avversario?

Schäuble: Macron vuole un'Europa piu' forte, esattamente come la Cancelliera e me. Il nuovo presidente mi ha molto colpito quando dopo la vittoria è salito sul palco del Louvre accompagnato dall'inno europeo. E' un simbolo molto potente. Chiaro: Macron è un nostro alleato

Spiegel: Macron tuttavia vorrebbe anche un cambiamento dell'UE e della Germania. Prima di tutto chiede che il governo tedesco metta a disposizione piu' risorse per l'Europa. Cercherà di andargli incontro?

Schäuble: in primo luogo Macron vuole dei cambiamenti in Francia, e noi lo sosteniamo in questo sforzo. Macron ha mostrato coraggio, nella misura in cui ha fatto una campagna elettorale pro-riforme e pro-europea, contro l'opinione della maggioranza del partito socialista. Ora Macron deve cercare di ottenere una maggioranza parlamentare per i suoi piani di riforma del mercato del lavoro. Noi tutti ci auspichiamo che riesca a farlo.

Spiegel: per il leader della SPD Martin Schulz non bastano gli auguri amichevoli. Chiede un sostegno più' aperto per Macron, mentre la Cancelliera si è espressa in maniera alquanto tiepida nei suoi confronti. Non vede nessuna necessità, cosi' ha detto, di modificare la sua politica dopo l'elezione di Macron.

Schäuble: se vogliamo fare un'Europa piu' forte, ogni paese deve prima di tutto pensare a rafforzarsi. Vale per l'Italia e per la Francia, vale anche per la Germania. E poi possiamo parlare in Europa anche di come migliorare il funzionamento della nostra comunità. E' l'ordine corretto. Inoltre non si deve cercare di cooptare un presidente francese solo per una evidente manovra elettorale. In questo modo non si sta facendo un favore alle relazioni franco-tedesche. La Cancelliera ha dato la risposta giusta, caratterizzata da rispetto e prudenza.

Spiegel: il vice-Cancelliere Sigmar Gabriel l'accusa di essere troppo tiepido nei confronti di un piano europeo di investimenti.

Schäuble: il nuovo Ministro degli Esteri apparentemente ha più' idee ora per lo stimolo della domanda attraverso gli investimenti di quante non ne avesse quando era Ministro dell'Economia. In quella posizione non ha certo fatto passi avanti sul tema. Se ci sono possibilità concrete di rafforzare gli investimenti, non saremo certo noi a farle fallire. Macron ha sicuramente ragione: agire di piu', parlare di meno.

Spiegel: Macron ha parlato spesso anche degli avanzi delle partite correnti tedesche. Li considera "insostenibili" e come il presidente americano Trump, o il FMI chiede che vengano ridotti. Alla fine cederà alle pressioni?

Schäuble: io chiederò' a Macron, come al FMI, che cosa devo fare esattamente. Il FMI chiede da  tempo un aumento degli investimenti pubblici. Nel frattempo abbiamo fatto cosi' tanto per gli investimenti che non siamo in grado di spendere i nostri soldi.

Spiegel: allora tutti si agitano inutilmente

Schäuble: è vero che l'avanzo delle partite correnti tedesche, con oltre 8 punti di PIL di surplus è troppo alto. Nei prossimi anni probabilmente scenderà, cosi' pare, ed è anche un bene che accada. Chi ci critica dovrebbe tuttavia anche chiedersi quali sono i veri motivi della forza delle nostre esportazioni.

Spiegel: prosegua pure

Schäuble: il surplus non ha cause politiche. E' da ricondurre all'elevata competitività dell'economia tedesca, ma anche al fatto che siamo parte di una unione monetaria. Il presidente della BCE ha scelto una politica dei bassi tassi di interesse e per questa scelta ha ottenuto un forte consenso internazionale, dal FMI fino a Macron. In questo modo anche il corso dell'Euro è sceso, fatto che rende i prodotti tedeschi ancora piu' economici sui mercati mondiali e quindi piu' attraenti. Se non ci fosse l'Euro, gli avanzi esteri tedeschi sarebbero probabilmente solo la metà di quello che sono oggi.

Spiegel: vuol dire che la colpa è degli altri. E che il governo tedesco non puo' fare nulla.

Schäuble: no, pero' vale la pena cercare le vere cause. Per limitare gli avanzi commerciali in Germania si potrebbero ad esempio ridurre le tasse. Chi è contrario? La SPD. Potremmo mobilitare ad esempio anche piu' investimenti privati per la costruzione di infrastrutture pubbliche, come ad esempio le autostrade. Ma anche su questo tema i socialdemocratici non sono d'accordo, sebbene continuino a lamentarsi degli avanzi commerciali, come fanno in molti all'estero. Inoltre, come conseguenza della buona situazione economica abbiamo avuto dei significativi aumenti salariali, aumenti delle pensioni e un mercato del lavoro forte.

Spiegel: Macron chiede tuttavia che la Germania indirizzi una parte del suo surplus verso il sud-Europa. La Germania dovrebbe riconoscere che l'Europa e la moneta unica non possono fare a meno di una unione di trasferimento. Ha ragione?

Schäuble: non è possibile costruire una comunità di stati con una diversa forza senza una qualche forma di compensazione. Questo è facilmente individuabile ad esempio nel bilancio UE oppure nei programmi di salvataggio. Per questo in Europa ci sono contribuenti netti e beneficiari netti. Una comunità non può' esistere se i più' forti non garantiscono anche per i piu' deboli. Quanto ampi debbano essere i trasferimenti e quando debba essere redistribuito, in una democrazia a deciderlo deve essere chi detiene la sovranità.

Spiegel: il nuovo presidente per questa ragione vorrebbe rafforzare le istituzioni europee e ad esempio introdurre un nuovo Ministro delle Finanze europeo. Che cosa ne pensa?

Schäuble: molto bene, alla fine è un tema che anche io ho introdotto nel dibattito. Ma un Ministro delle Finanze deve avere anche i poteri di un Ministro delle Finanze. Altrimenti la cosa non ha alcun senso

Spiegel: a quali poteri si riferisce?

Schäuble: deve disporre ad esempio di un proprio bilancio; ne ha parlato una volta anche la Cancelliera. E poi naturalmente deve essere in grado di far rispettare le regole di bilancio europee. Solo che per un cambiamento di tale portata c'è bisogno di una modifica dei trattati europei. Non sono in molti in Europa a ritenerlo realistico. 

Spiegel: cosa puo' fare allora l'Europa per andare avanti con l'integrazione?

Schäuble: io sono per fare ogni passo realistico verso iniziative europee comuni. Dobbiamo trasformare il programma di investimenti in un successo, realizzare l'unione energetica e digitale e far avanzare l'unione della difesa

Spiegel: c'è anche la proposta di realizzare un fondo europeo per il riarmo

Schäuble: io sono a favore. Allora bisogna anche essere pronti a pianificare e a portare avanti i corrispondenti programmi di approvvigionamento. Penso anche ad un ulteriore sviluppo  dell'ESM che abbiamo creato per gestire i paesi in crisi.

Spiegel: se la Francia anche in futuro dovesse superare i requisiti previsti dal patto di stabilità, lei sarà generoso?

Schäuble: prima di tutto io credo che il nuovo presidente francese manterrà le sue promesse riducendo il deficit e l'indebitamento. La Francia puo' farcela, non è poi cosi' lontana dalla soglia del 3%.

Spiegel: e se non accadesse?

Schäuble: non è un mio compito essere generoso. L'interpretazione delle regole di bilancio è un compito della Commissione. Vigila sul patto di stabilità e ha su questo una certa discrezionalità, che in passato è sempre stata utilizzata.

Spiegel: e su questo tema lei ha spesso criticato le autorità di Bruxelles

Schäuble: Cosa glielo fa pensare? Il governo federale, ma anche io, non abbiamo mai criticato le raccomandazioni della Commissione, come ad esempio la valutazione dei deficit francesi.

Spiegel: tuttavia in tutta Europa lei viene considerato il responsabile dell'austerità. Vuole forse negare che lei in questi anni ha sempre insistito sul rispetto delle regole di bilancio europeee?

Schäuble: i trattati si sottoscrivono per essere poi rispettati. Se noi facciamo promesse e accordi che poi non manteniamo, rafforziamo solo l'Euroscetticismo.

Spiegel: sembra che lei voglia essere il Ministro delle Finanze anche nella prossima legislatura, per poter negoziare con la Francia le riforme dell'unione monetaria.

Schäuble: Macron negozierà con la Cancelliera, non con il Ministro delle Finanze. E per quanto mi riguarda: io faro' di tutto, affinché Angela Merkel resti Cancelliera.

Spiegel: Herr Schäuble, la ringraziamo per questa intervista.


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