sabato 26 gennaio 2013

Tutta colpa dei sud europei


Fra le tante responsabilità dei sud europei, secondo Klaus-Peter Willsch, deputato al Bundestag della CDU, c'è anche quella di aver causato l'allontanamento della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Da Handelsblatt.de
Che la Gran Bretagna stia tirando il freno è comprensibile, alla luce dei costi dell'Eurocrisi. Se non si interviene adesso sarà l'intera Europa a esplodere, secondo il deputato della CDU Klaus-Peter Willsch.

Il discorso di Cameron dovrebbe farci riflettere. Lo si è visto al varo di ogni nuovo pacchetto di salvataggio: la Gran Bretagna non intende assistere in silenzio all'impiego di tutte le risorse finanziarie dei 27 per il servizio del debito dei paesi del sud Europa. Dal fondo EFSM, un fondo EU originariamente previsto per l'assistenza ai paesi con difficoltà nella bilancia dei pagamenti, anche al di fuori dell'Eurozona, solo per il salvataggio di Portogallo e Irlanda sono usciti 48.5 dei 60 miliardi complessivi. 

La Gran Bretagna non è mai stata Euroentusiasta, ma il paese è chiaramente uno dei partner europei piu' importanti. Non solo nel campo delle politiche di sicurezza, ma anche sui temi del libero scambio e della libertà economica resta un partner della Germania. Il suo rapporto speciale con gli Stati Uniti rafforza inoltre l'asse atlantico. 

La mia paura piu' volte espressa deve purtroppo essere confermata: l'adesione forzata alla moneta unica nella sua forma attuale sta scavando un solco fra i paesi Euro e i membri EU con una propria valuta, mentre la convivenza pacifica è messa a rischio.

La Gran Bretagna sta cercando di tirare il freno d'emergenza. Lo considero comprensibile alla luce del duraturo tentativo dei paesi periferici del sud Europa di scaricare i loro debiti sulle istituzioni europee. Alla fine anche la Gran Bretagna si trova a combattere con dei deficit eccessivi e con un elevato livello di indebitamento.

Sarebbe molto piu' importante se Londra si sforzasse di riportare gli altri stati verso un percorso di sussidiarietà - a fianco della Germania. Perché la crisi attuale è da ricondurre ad un passo troppo affrettato verso l'integrazione - l'introduzione dell'Euro con un numero eccessivo di paesi membri e con livelli di competitività molto diversi. 14 anni dopo l'introduzione della moneta unica, pensata come la "corona dell'integrazione europea", da una parte all'altra del continente l'Europa è attraversata da tensioni che la spingono verso la disintegrazione. 

Non si puo' reinventare l'Europa dando ogni mattino uno sguardo spaventato al corso delle azioni quotate in borsa. Nel caso del brutale rifiuto di tenere un referendum in Grecia, ancora una volta i funzionari europei hanno mostrato di temere il voto popolare piu' di ogni altro pericolo. Cosa c'entra tutto cio' con un'Europa libera e dell'autodeterminazione, se i protagonisti temono il voto popolare come il diavolo teme l'acqua santa?

Dobbiamo lottare per l'unione politica europea. Per questo dobbiamo riflettere su cio' che tiene unita l'Europa e su cio' che ne ha moltiplicato il benesssere. Le 4 libertà nei principali mercati europei sono conquiste che le altre regioni del mondo ci invidiano.

Il centralismo di Bruessel deve  tuttavia essere frenato dalla diversità europea e dalla libertà dei suoi stessi popoli auto-determinati. Con la sussidiarietà abbiamo per questo lo strumento adeguato: solo cio' che a livello nazionale non puo' essere gestito e controllato in maniera adeguata, potrà essere accessibile al legislatore europeo. 

3 commenti:

  1. Ma poi quei 48,5 mld prestati a portogallo e irlanda, finiscono nelle banche tedesche o sbaglio?

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    1. Presumo che se ci sono di mezzo le banche irlandesi finiscano anche nelle banche britanniche. Di fatto l'ipotesi di questo intraprendente politico germanico è semplicemente una gigantesca stupidaggine...

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  2. ma come si fa chiedere l' europa politica e poi criticare il centralismo di Bruxelles ?!

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