mercoledì 3 aprile 2013

Come andrà a finire?


German Foreign Policy, osservatorio sulla politica estera tedesca, propone un'analisi realizzata dalla Friedrich Ebert Stiftung (vicina alla SPD) sulle possibili vie di uscita dalla crisi. Gli scenari sono 4, tutti prevedono un'egemonia tedesca sul continente. Da german-foreign-policy.com
In una recente pubblicazione della Fondazione Friedrich-Ebert (vicina alla SPD) vengono descritti 4 scenari per lo sviluppo dell'EU sotto la pressione della crisi Euro. Durante una serie di conferenze tenute in diversi paesi europei, la Fondazione ha cercato di analizzare i possibili effetti della crisi sulla struttura dell'Unione Europea. Il risultato è stato appena pubblicato. Secondo il documento, il consolidamento dell'EU in una unione politica sarebbe desiderabile, ma non cosi' realistico: piu' probabile invece la nascita di una unione dai confini ridotti intorno ad un centro tedesco ("Europa core"). In questo scenario, l'Unione Europea resterebbe solo come una zona di libero scambio. Nell'ultimo caso si ipotizza invece il totale impoverimento della periferia EU insieme al possibile collasso dell'intera zona Euro. Tale evento avrebbe le potenzialità per una escalation delle ostilità fra le regioni europee, in particolare fra nord e sud. La Fondazione Ebert ci ricorda che una unione fra piu' stati puo' finire anche in maniera violenta: un rischio non da escludere, con esplicito riferimento alla ex-Jugoslavia.

La paura della forza tedesca

L'analisi della "Fondazione Friedrich Ebert" si fonda su numerose conferenze e seminari tenuti lo scorso anno in diversi paesi europei. Il tema era lo sviluppo dell'EU sotto la pressione della crisi. Secondo la Fondazione ci sarebbero quattro possibili scenari. Il documento conferma inoltre che "la consapevolezza della forza tedesca " è ormai evidente in tutta Europa - ci sarebbe perfino "una non dichiarata paura di Berlino". E cio' avrebbe un ruolo importante nei 4 scenari ipotizzati.

Scenario del "tirare a campare"

Il primo scenario descritto dalla Fondazione è quello in cui le parti in campo cercano in qualche modo di "tirare a campare". In questo scenario proseguono le attuali politiche anti-crisi. I diktat di risparmio vanno regolarmente avanti, mitigati tuttavia da una prudente politica di crescita. I paesi in crisi del sud Europa dovranno essere ancora sostenuti con pacchetti di aiuto; a causa della disoccupazione di massa e dell'impoverimento, nella periferia scoppieranno rivolte dettate dalla povertà. Sul piano della politica mondiale, l'EU uscirà indebolita dalla lunga crisi economica. Al proprio interno emergerebbero forti flussi migratori da un sud-Europa senza prospettive verso un centro piu' ricco: uno sviluppo che Berlino sta già anticipando con la richiesta di un limite alla libertà di movimento (per i Rom e i Sinti). Secondo la Fondazione, nessuno crede che la strategia del "tirare a campare" possa durare a lungo. Nei paesi in crisi le tensioni già in atto finiranno per esplodere. A cio' si deve aggiungere il fatto che in Germania i gruppi piu' influenti eserciteranno una pressione sempre piu' forte per fermare l'esperimento Euro: per Berlino sarebbe troppo costoso e nella lotta per la leadership mondiale ci sarebbe già un'alternativa nazionale. In aprile è prevista la fondazione ufficiale del partito anti-Euro tedesco, che di queste riflessioni dovrà tenere conto.

Scenario dell'Unione politica

La fondazione Ebert considera uno scenario auspicabile il passaggio verso una completa unione fiscale. In questo caso tutte le competenze necessarie sarebbero trasferite a Bruessel, insieme all'avvio di un profondo processo di integrazione delle politiche economiche europee. Ne farebbero parte l'allineamento delle aliquote fiscali e l'armonizzazione delle prestazioni sociali - insieme alla realizzazione di una piu' generale "unione politica". La Fondazione riconosce che difficilmente si arriverà a questo modello: andrebbe contro interessi nazionali ancora molto forti - non da ultimo l'interesse tedesco di evitare la redistribuzione di una parte della ricchezza nazionale ai paesi in crisi del sud Europa. Senza considerare la rinuncia al potere centrale degli stati nazionali, fatto che metterebbe in pericolo l'egemonia tedesca. Una EU fondata su di una unione politica, tuttavia, secondo la Fondazione potrebbe avere su scala globale una maggiore influenza: l'Euro diverrebbe sempre piu' una valuta di riferimento globale in grado di attrarre risorse finanziarie da tutto il mondo.

Il nucleo europeo

Molto piu' probabile secondo la fondazione è lo scenario di una "Europa core". I paesi del centro, che fino ad ora hanno resistito meglio alla crisi, potrebbero integrarsi ulteriormente senza lasciare l'EU. Emergerebbe quindi un nucleo di paesi ricchi, pronti a portare a termine l'unione fiscale, e che si muove congiuntamente verso l'unione politica. In questo scenario l'EU perderebbe ulteriore importanza e si trasformerebbe in una specie di grande zona di libero scambio. Potrebbero entrare a farne parte anche paesi come la Turchia. E' chiaro che ulteriori differenze in termini di benessere fra centro e periferia sarebbero una fonte costante di tensione: mentre il centro continuerebbe a godere di una certa ricchezza, alcuni dei paesi della periferia sarebbero minacciati dal disastro economico. Secondo la Fondazione, questo scenario avrebbe un carattere potenzialmente non-democratico, in quanto le decisioni fondamentali verrebbero prese nei paesi core, pur riguardando l'intera EU. Gli stati della periferia sarebbero di fatto dominati da un centro a egemonia tedesca. Inoltre, la periferia potrebbe essere attraversata da gravi disordini e quindi causare una potenziale rottura dell'intera Unione Europea.

Disintegrazione

La disintegrazione dell'Eurozona è il quarto scenario considerato della Fondazione. Se non si riuscisse a governare la crisi nemmeno con gli strumenti attuali, sarebbe necessario fare i conti con la dissoluzione totale della zona Euro. Potrebbe quindi emergere intorno alla Germania un blocco con una moneta comune - un Euro nord di cui già ora si discute - mentre i paesi in crisi del sud dovrebbero tornare alla Dracma, alla Lira e alla Peseta. La coesione dell'EU sarebbe erosa mentre nuove misure protezionistiche metterebbero in discussione il commercio estero; nel sud "una profonda recessione potrebbe devastare intere regioni" causando fenomeni di immigrazione di massa. Le ostilità fra le regioni europee, fra nord e sud, ma anche fra le diverse nazioni potrebbero registrare una forte escalation, riprendendo i vecchi stereotipi nazionali. In questo scenario la disintegrazione dell'EU sarebbe inevitabile. Secondo la Fondazione, la disintegrazione potrebbe avvenire secondo il modello Sovietico oppure Jugoslavo: uno scioglimento pacifico, oppure una guerra. La Fondazione suggerisce di prendere sul serio anche quest'ultimo scenario.

La sindrome da Mezzogiorno

Se lo scenario della dissoluzione dovesse realizzarsi, la fondazione Ebert ipotizza il raggruppamento di alcuni paesi intorno ad un centro germanico. La Fondazione ipotizza anche una sindrome da Mezzogiorno. Le zone piu' ricche potrebbero quindi sganciarsi dalle regioni piu' in crisi del sud al fine di evitare il collasso economico. Sarebbe il caso ad esempio della Catalogna e del Nord Italia. Di fatto le forze separatiste portano avanti con forza i loro progetti indipendentisti, appoggiati almeno in parte anche dalla Germania. Se le poche regioni del sud Europa ancora in salute economica riuscissero ad agganciarsi ad un centro guidato dalla Germania, Berlino sarebbe allora in condizione di massimizzare il ritorno economico e politico dal collasso dell'EU. Una variante ritenuta in passato come altamente improbabile, ma che organizzazioni vicine ad un partito e che si occupano di politica estera, come la Fondazione Friedrich Ebert, oggi non possono piu' escludere.


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26 commenti:

  1. Non ho capito perchè la fine dell'euro dovrebbe dare povertà al sud...
    Secondo che ragionamento?
    Non sarà che la svalutazione, ecc.?

    Mi pare un'analisi superficiale e senza un senso economico

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  2. La verità è che la Germania è di fatto terrorizzata all'idea che i paesi neo latini possano decidersi di coalizzarsi anche se con un'Euro più debole. La Germania del IV Reich a chi venderà i suoi prodotti?? Il mercato cinese comincia a risentire dei problemi ambientali e comunque incomincia a camminare con le sue gambe ; il mondo ad est della Germania sarebbe probabilmente la morte politica della stessa sull'altare della grande Russia. Quando la Germania dovrà rivalutare la sua moneta allora finalmente pagherà il conto al suo "liberismo" pro domo sua.
    IG

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  3. E se la Germania semplicemente ci si rompesse le corna, come l'altra volta e ogni volta che ha avuto mire imperialistiche sul continente?

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    1. questa è la quinta opzione, quella certa.

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  4. Think Thank dei miei stivali...chi rammenta questo brano tratto da un libro di Paul Manning? :

    ...IT WAS EARLY MORNING AND THE HAZE COVERING
    the broad Alsatian plain...a Mercedes-Benz, flying Nazi swastika and SS flags from the front bumpers, was moving at high speed through columns of German infantry marching toward Colmar from where the command car had come.
    The staff car had left Colmar at first light for Strasbourg,
    carrying SS Obergruppenfuehrer Scheid, who held the rank of
    lieutenant general in the Waffen SS, as well as the title of Dr.
    Scheid, director of the industrial firm of Hermadorff & Schen-
    burg Company. While the beauty of the rolling countryside was
    not lost on Dr. Scheid, his thoughts were on the meeting of
    important German businessmen to take place on his arrival at
    the Hotel Maison Rouge in Strasbourg. Reichsleiter Martin
    Bormann himself had ordered the conference, and although he
    would not physically be present he had confided to Dr. Scheid,
    who was to preside, “The steps to be taken as a result of this
    meeting will determine the postwar future of Germany.”
    The Reichsleiter had added, “German industry must realize that the war cannot now be won, and must take steps to prepare for a
    postwar commercial campaign which will in time insure the
    economic resurgence of Germany.” It was August 10, 1944.

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  5. Salve a tutti. Non so se avete notato che lo scenario "sindrome da Mezzogiorno" prevede che la Germania appoggi il disgregamento dell'Italia unita. Questo è molto più di una dichiarazione di guerra. Si teorizza che i tedeschi favoriscano la disgregazione dei paesi concorrenti per poi governare sulle macerie. Mi chiedo se i nostri servizi segreti siano informati delle strane idee che circolano presso i nostri "amici" ariani.
    Francesco

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    2. Lo vado dicendo da qualche mese, cosa è il nuovo progetto della lega se non questo ? Vi siete accorti che improvvisamente si sono di fatto autoesclusi dal dibattito politico nazionale e hanno avuto in testa solo due priorità ? Conquistare le tre regioni più industrializzate (Piemonte, Lombardia e Veneto) che loro chiamano, non a caso, macroregione e trattenere al suo interno il 75% delle tasse, siccome della Germania, la zona più industrializzata e ricca è il sud, questi vorrebbero che l' Italia "salpasse verso la Tunisia" non a partire dalle alpi ma dal Po. E' talmente evidente il disegno. Per quanto riguarda Trentino e Valle d' Aosta, penso che in una situazione di liberi tutti, non avrebbero problemi a chiedere l' annessione a Francia e Austria. Fantapolitica ? Ragazzi, viviamo un periodo strano e pericoloso, non darei niente per scontato.

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    4. Scusa ma perché, in quanto italiano, dovrei considerare plausibile che un paese straniero agisca per distruggere il mio di paese?
      Ho spesso letto e approvato i tuoi interventi, ma non vedo proprio come si possa paragonare l'Italia all'Unione Sovietica o alla Jugoslavia. E non trovo neanche normale che un partito con il 4% dei voti governi le tre regioni più ricche d'Italia. Diciamo la verità, quelle regioni gliele ha regalate Berlusconi, per suoi motivi e tornaconto. E parlando d'Italia sono stanco di sentire parlare di popoli, visto che siamo un unico popolo, checché ne dicano i sedicenti neoceltici o che cavolo credono di essere. E credo che non bisogna sottovalutare il fatto che un'organizzazione di analisi politica, vicina al secondo partito tedesco, ritenga conveniente per gli interessi tedeschi la distruzione del mio paese, e questo se permetti è materia per servizi segreti di un paese serio.
      Con amicizia.
      Francesco.

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    6. questo blog non è allineato a posizioni disfattiste che prevedono o si augurano il disfacimento della nazione. Anzi, rilancio, l'Italia è come la mamma, non si discute!

      Ho visto peraltro ieri serva Eva Klotz in tv augurarsi il disfacimento dell'Italia, e l'anschluss del tirolo ad una nuova entità pangermanica, forse all'austria oppure ad una nuova patria tirolese. Ancora non è chiaro.

      Benissimo, rimettiamo in discussione i confini, pero' cominciamo dalla Corsica, da Nizza e il Nizzardo, il col di Tenda, la Savoia, il ticino, Istria, Giulia, Dalmazia e Malta. Poi si puo' anche parlare di sud Tirolo, ma solo allora.

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    9. Qua nessuno si augura niente di questo tipo, rilevo solo quello che vedo, è un' analisi politica ed un' opinione personale, passibile di critica certo, ma sul merito, non sulle intenzioni, quindi ribadisco che nel comportamento della lega io ci vedo un disegno separatista nel quadro dell' adesione della macroregione all' area euro di serie A.

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  6. per gli appassionati del genere, il link al documento completo in inglese

    http://library.fes.de/pdf-files/id/ipa/09723.pdf

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  7. Si parla tanto di disgregazione della jugoslavia mica a caso.chi rifornì di armi la Slovenia e la Croazia?
    Comunque manca uno scenario,che qui non possono citare perchè bisogna che i signori nelle loro conferenze debbano diffondere il verbo del no euro sud europa distrutto.Devono cercare di evitare che i paesi del sud escano dalla gabbia,come diffondendo terrorismo a go-go.Lo scenario che manca?I paesi del sud vivono meglio fuori dall'euro per il bene dei loro cittadini e di chi in Germania ha pagato il prezzo dell'agenda 2010.Ma a questi signori disqusta dover preferire migliori condizioni di vita per i loro connazionali,loro preferiscono il mercantilismo in modo da prestare i loro surplus a cattivi pagatori.......Perchè loro sono fuuuuuuuurbi!

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  8. Ciò che più mi spaventa è che gli italiani, sulla spinta della disinformazione pro-euro che continua a fargli credere che, fuori dalla moneta unica, sarebbe il disastro, sarebbero disposti ad accetare anche una sottomissione alla Germania. Purtroppo, la maggior parte della gente, è interessata solo alla "pagnotta" e poco importa chi sia a procurargliela. Continuo a credere che, le speranze, siano da riversarsi sulla Francia: la scintilla scatenate può partire da li.

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  9. apprendo da twitter e ve lo rimbalzo:

    anche i ricchi piangono (quando scoprono di non esserlo più)


    eh! Signora mia! non ci sono più i nordici di una volta, ma deve essere l'effetto di avere il mare vicino.

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  10. Nessuno ne parla, ma il calcio decisivo all'EU potrebbe venire dall'Inghilterra quando si stacchera' dall'Unione e ci sara' l'effetto domino. La storia si ripete, gia' nel 1940 la Germania pensava di avere l'Europa in tasca con l'esclusione dell'Inghilterra, poi e' storia.

    Secondo fonti del controspionaggio anglo-americano gia' nel 1944 la Germania pensava al IV Reich. Per questo scopo immense ricchezze rastrellate nei territori occupati tra cui l'oro italiano erano stati nascosti in Svizzera per il finaziamento. Infatti Hitler all'inizio voleva annettere la Svizzera di lingua tedesca, ma poi s' stato sconsigliato per usarla come intermediario per poter avere accesso all'economia mondiale.

    bg

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  11. Io rispetto questo blog perché riporta pensieri e considerazioni “degli altri”, però non mi piace questo clima anti-tedesco corporeo e superficiale, basta esaltare la portata della pericolosità supposta dei nemici, individuati negli “altri”, che avremo un fronte minimo ma super-compatto di persone che ragionano come un corpo unico, anche se presi uno ad uno conservano la loro individualità: la sindrome da accerchiamento è un pericoloso stato mentale che mina la salute psicologica dell'individuo.

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    1. Come si è sempre ribadito, l'astio, che ti assicuro è sacrosanto, non è rivolto certo ai tedeschi, ma al governo, purtroppo però, non penso che l' SPD abbia possibilità di vincere a Settembre e se anche fosse, loro soprattutto sono prigionieri delle proprie bugie, perchè sono loro che hanno fatto digerire ai tedeschi le riforme più dure e per fare ciò hanno trovato un facile capro espiatorio nei paesi del sud pigri e improduttivi, dipingendoci come gente che invece di lavorare va al mare a fare la bella vita.

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    2. Non capisco : Se si generalizza sull'Italia tutto è concesso ma se si parla dello stapotere della Germania del IV Reich i tedeschi si offendono ?
      Scusate ma umilmente vorrei far notare che la Germania della Merkel ci sta "distruggendo" e noi cosa dovremmo fare ? Ringraziare !!!!
      Il Giappone ha un debito pubblico pari al 236% del PIL ma non mi pare che si trovi nelle nostre condizioni ; quello USA è pari a circa il 150% del PIL e nessuno ritiene gli USA finiti ; Il Regno Unito è nelle stesse condizioni del Giappone e gode insieme a questi della tripla A..........................cosa c'è che non va da noi ???????
      Semplice : L'Euro, la BCE , la famelica Germania della Merkel.
      I.G.

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  12. la contesa non è fra popoli ma fra capitali, questi ultimi hanno esigenze stringenti che li portano a provocare più o meno le stesse iatture

    da

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  14. la germania ha una propria visione dell'unione europea che è molto diversa dalle visioni degli altri stati come se fossero tutti tedeschi. Tuttavia le diverse visioni non sono state ben amalgamate e sintetizzate sotto il profilo politico per la mancanza di statisti di livello degli altri paesi tra cui l'Italia.
    di certo sarebbe un bene far capire anche ai tedeschi(ma forse lo hanno già capito)che la situazione italiana forse ancor di più di quella greca porterà in mancanza di urgentissimi rimedi alla fuoriuscita dell'Italia da qualunque sistema economico-politico e ci si avvia verso un default.Forse sarebbe un bene, potremmo ricominciare a rifondare lo stato con le nostre forze e vivere di pari passo alle vere forze economiche reali, la grande finanza vada a cercare i suoi crediti altrove perché in italia non c'è più che prendere.

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