giovedì 21 novembre 2013

Posen: le politiche imposte dalla Germania hanno causato sofferenze inutili nel sud-Europa

Il grande economista Adam Posen intervistato da Handelsblatt lo dice senza giri di parole: i paesi del nord-Europa hanno causato sofferenze inutili ai paesi del sud. Da Handelsblatt.de
HB: Herr Posen, lei è un critico molto severo della politica economica tedesca. Perché?

Posen: Si', in primo luogo lo stato e le imprese tedesche investono poco. Secondo, pagano i loro lavoratori troppo poco. Entrambi i fattori causano squilibri globali e mettono gli altri paesi in difficoltà - soprattutto in Europa. Negli ultimi 15 anni gli aumenti salariali in Germania non hanno quasi mai recuperato gli aumenti di produttività.

HB: Ma se paragonati ai colleghi americani, i lavoratori tedeschi non se la passano male...

Posen: Questo non è il punto. In rapporto alla produttività i salari in Germania sono troppo bassi. I lavoratori vengono truffati. La Germania non fa concorrenza sulla qualità, ma sui prezzi, altrimenti i salari non sarebbero cosi' bassi.

HB: Gli avanzi commerciali tedeschi non sono il risultato di un piano statale. I salari sono determinati dalla contrattazione collettiva tra datori di lavoro e sindacati. Lo stato non puo' fare molto.

Posen: Invece è proprio una pianificazione statale. Lo stato in Germania ha una forte influenza sulle parti sociali. Puo' aumentare i salari nel settore pubblico oppure rafforzare la competitività nel settore privato. Al momento gli investimenti sono troppo bassi e c'è troppo denaro che resta fermo nelle aziende.

HB: Perché i sindacati tedeschi avrebbero accettato dei salari troppo bassi?

Posen: I sindacati avevano paura di perdere iscritti. Molte aziende hanno spostato una parte della loro produzione verso l'Europa orientale, per questa ragione i sindacati si sono trovati sotto pressione ed hanno dovuto fare delle concessioni. Per poter mantenere il loro numero di iscritti, hanno sacrificato tutto il resto

HB: Salari piu' alti indebolirebbero la competitività tedesca. Non è certo nell'interesse della Germania...

Posen: Fondamentalmente possiamo dire che l'economia tedesca avrebbe dei grandi benefici se il lavoratore medio avesse piu' denaro in tasca da spendere. Sarebbe un aiuto anche per gli investimenti delle imprese.

HB: La popolazione tedesca è sempre piu' anziana. Molti economisti tedeschi sostengono che gli avanzi commerciali attuali sono necessari per compensare i deficit futuri dovuti all'invecchiamento della popolazione. Non c'è qualcosa di vero?

Posen: E' un errore, se si tengono i salari dei lavoratori troppo bassi e si investe troppo poco, il reddito futuro è destinato a calare

HB: Il nuovo governo tedesco potrebbe introdurre un salario minimo di 8.5 € l'ora. Molti economisti tedeschi mettono in guardia dalla perdita di posti di lavoro - soprattutto nella Germania dell'est. Che cosa ne pensa?

Posen: Da un aumento salariale cosi' piccolo non vedo alcun rischio per la competitività della Germania dell'est. Esiste già un mercato del lavoro unico per l'intera Germania. Se al governo sta a cuore la Germania dell'est, potrà garantire maggiori trasferimenti finanziari a queste regioni

HB: Secondo le stime di alcuni economisti, circa un terzo degli occupati nella Germania dell'est guadagna meno di 8.5 € lordi l'ora. Lei non crede che molti posti di lavoro sarebbero a rischio se i salari fossero aumentati in un colpo solo come accadde dopo la riunificazione?

Posen: Le stime degli economisti variano molto. Guardi cosa dice il DIW (Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung). Sono molto piu' moderati, ed io credo ai loro dati.

HB: Ma anche gli economisti del DIW avvertono che un salario minimo troppo alto potrebbe costare posti di lavoro.

Posen: In alcuni casi il salario minimo costerà dei posti di lavoro - in altri casi invece, grazie ad una domanda aggiuntiva, si creeranno nuovi posti di lavoro. Una cosa del genere è normale in una economia di mercato. Introdurre un salario minimo ha delle conseguenze, come del resto evitare di introdurlo. Tutte le democrazie sviluppate del mondo hanno un salario minimo. E' impensabile che un salario minimo possa causare danni solo in Germania.

HB: Secondo lei cosa deve ancora cambiare nella politica economica tedesca - oltre ai salari piu' alti?

Posen: In primo luogo sono necessari piu' investimenti. La Germania poi, attraverso l'UE, dovrebbe mettere a disposizione piu' denaro per i progetti pubblici europei. In secondo luogo dovrebbe tassare di piu' le aziende che dispongono di grandi riserve di liquidità. Terzo, i tedeschi dovrebbero finalmente capire che la BCE ha un mandato per la difesa della stabilità dei prezzi.

HB: Nessuno lo mette in dubbio...

Posen: No, stabilità dei prezzi significa che la BCE deve garantire un'inflazione vicina al 2%. I tedeschi dovrebbero finalmente smetterla di tentare di impedire alla BCE di aumentare l'inflazione in Europa. Io pero' temo: non riusciranno mai a capirlo.

HB: I tedeschi sono molto critici verso una politica monetaria molto espansiva. Temono che sui paesi in crisi si possa ridurre la pressione per fare le riforme. Lei non vede questo pericolo?

Posen: Se il governo tedesco vuole imporre una politica di riforme, lo deve fare fare a livello dei ministri delle finanze europei oppur nel Consiglio europeo. Non puo' certo nascondersi dietro la BCE. Si tratta di una decisione politica, che devono prendere rappresentanti eletti democraticamente - e non i rappresentanti non eletti della BCE. Se la Germania mina le fondamenta della BCE per imporre la sua politica economica, tradisce l'Europa.

HB: Nella crisi Euro ci sono dei progressi. Paesi periferici come la Spagna, il Portogallo o la Grecia hanno portato le loro partite correnti in pareggio. Questo non dimostra forse che il corso intrapreso ha avuto successo?

Posen: No, la Germania e gli altri paesi del nord con le politiche imposte agli altri paesi, Portogallo, Spagna o Irlanda, hanno solo causato sofferenze inutili.

HB: Perché?

Posen: In tutti i paesi periferici c'era un eccesso di debito nel settore privato. Si doveva offrire la possibilità di tagliare una parte di questi debiti. Invece si è preferito imporre ai paesi colpiti degli aggiustamenti troppo rapidi ed una politica di austerità eccessiva. Nella valutazione di una strategia non si tratta solo di raggiungere un obiettivo. Ma è anche importante capire se il percorso scelto è il migliore fra quelli disponibili.

HB: Sui temi importanti di politica economica, lei ed alcuni dei suoi colleghi americani avete posizioni molto diverse da quelle della maggioranza degli economisti tedeschi. Lei pensa che le posizioni possano presto convergere?

Posen: Lo stato delle cose è il seguente: nessuno in Germania crede al main-stream economico. Gli argomenti di cui abbiamo discusso, ad esempio l'invecchiamento della popolazione, sono utilizzati come un pretesto per spostare piu' avanti i veri problemi. Per questo ho poca speranza che qualcosa possa cambiare nella politica tedesca. Non dovrebbe pero' impedire almeno di tentarci.

8 commenti:

  1. E dai che ce la facciamo, senza uscire dall'euro, con economisti tedeschi come questo e quest'altro:
    http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2013-11-15/la-germania-visionaria-160212.shtml?uuid=ABt2WPd&p=2

    (finalmente qualcuno che dice chiaramente che non esite da nessuna parte un'area valutaria ottimale).
    Certo che se I PIIGS si coalizzassero meglio con la francia per "isolare" le rigidità tedesche, sarebbe tutto molto più facile.

    Sertin

    RispondiElimina
  2. @Sertin.
    Ma figurati un po'! Questo ha il mito della moneta forte. Certo che le aree valutarie ottimali non esistono da nessuna parte, ma perché non esiste niente di "ottimale", è un mito "ingegneristico". Ma il discorso è un altro: esistono in compenso aree valutarie disfunzionali, ad esempio l'eurozona (come a suo tempo lo fu quella dell'America latina). Essere disfunzionali è diverso dal non essere ottimali. Questo a prescindere da circa un milione e mezzo di argomenti politici,in senso generale, non della politica economica.

    RispondiElimina
  3. PS: Mi viene in mente: si potrebbe introdurre il neologismo "Aree Valutarie Pessimali".

    RispondiElimina
  4. è incredibile che in italia, ma credo in tutta l'europa, pochi abbiano sinora compreso che la germania, meglio detto: il POTERE TEDESCO, è da vent'anni in guerra e che le prime vittime sono, devono essere, i suoi concorrenti europei, italia in testa. naturalmente i neo-repubblichini italiani, quelli che continuano a ripetere che il popolo italiano è un popolo di guano, mentre invece il guano sono loro e lo dimostrano in continuazione, continuano con la canzone "ci deve salvare l'europa, perchè noi...". è da più di vent'anni che coloro che ci cantano la canzone dell'europa sono al governo, l'italia è da altrettanto tempo ormai teleguidata dall'europa, e ne vediamo i risultati. il capitalismo si trova in una crisi esistenziale da almeno vent'anni, i crucchi l'anno capito subito ed hanno organizzato e messo in atto tutte le misure loro necessarie per raggiungere il loro scopo: da sempre il POTERE TEDSCO, sempre lo stesso da sempre, vuole dominare il mondo. abiamo dimenticato che il teorico, in assoluto, della guerra moderna, von clausewitz, è tedesco? una delle prime cose che dice è appunto che la guerra inizia come guerra economica. gli usa lo hanno capito e cercano di intervenire, in questo caso adam posen, ma quanti lo hanno capito? dobbiamo noi come italiani trovare la soluzione al problema e in fretta, perchè se gli usa dovessero intervenire di brutto, nonostante la loro situazione catastrofica, ma appunto per fermarla e migliorarla interverrebero!, sarebbe per noi italiani uno tsunami che ci farebbe sparire dal novero delle nazioni che ancora qualcosa contano.
    franco valdes piccolo proletario di provincia

    RispondiElimina
  5. finalmente uno che gliene canta chiare sui loro stessi quotidiani.

    RispondiElimina
  6. OT: ma questo? ne sai niente? sembrerebbe parola di Hans Werner Sinn!

    http://www.huffingtonpost.it/2013/11/22/silvio-berlusconi-volevo-uscire-euro-sinn_n_4322353.html?utm_hp_ref=italy

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ho cercato sulla SZ, ci sono articoli su molti interventi, Letta, Illy, Draghi, (quest'anno il tema è l'italia) ma non trovo nessun riferimento a Sinn...comunque lo sappiamo che Sinn ama spararle grosse per finire sui giornali, e anche in questo caso credo sia andata in questo modo, se trovo qualcosa lo posto....

      Elimina
  7. QUESTO POST L'HO TROVATO SU ML NEWS: e riporta la dichiarazione del nibelungo Sinn - Clamoroso! Hans-Werner Sinn (IFO) conferma che Berlusconi voleva uscire dall’Euro e fu quindi silurato da Merkel e Sarko’ 5 ore fa

    RispondiElimina